1477 “CIPRESSI”

Tecnica
Olio su tela
Dimensioni
cm 50X70 (2020)
Disponibilità
Disponibile

DIPINTO A QUATTRO MANI:

CUSIN (Vallarin Vittorio)

MICHELANGELO MAGNUS (Massimo Colangelo)

Quello sul retro è un lavoro denominato “Cipressi”, rappresenta un paesaggio malinconico, in cui cipressi sembrano danzare.

Si rifà a un passaggio della poesia del Carducci:

I cipressi che a Bolgheri alti e schietti

Van da San Guido in duplice filar,

Quasi in corsa giganti giovinetti,

Mi balzarono incontro e mi guardar.”

Questa ode “Davanti a San Guido”, pubblicata nelle Rime Nuove (libro V) dal poeta e scrittore Giosuè Carducci, primo autore italiano a ricevere il Premio Nobel per la Letteratura nel 1906.

Il Cipresso è il simbolo dell’immortalità come emblema della vita eterna dopo la morte, infatti lo si trova sovente nei pressi dei cimiteri. Per la sua verticalità assoluta, l’erigersi verso l’alto, il Cipresso indica l’anima che si avvia verso il regno celeste.

Nel nostro caso i cipressi sono piegati dal vento e le intemperie che sono poi simbolicamente, gli ostacoli che deve attraversare l’anima nel suo peregrinare, ma in fondo al tunnel prima o poi troverà la luce. Quindi vi è un messaggio di speranza.

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