DIPINTO A QUATTRO MANI:
CUSIN (Vallarin Vittorio)
MICHELANGELO MAGNUS (Massimo Colangelo)
La prima cosa che salta all’occhio sul quadro retrostante è la figura cristica centrale, simile alla raffigurazione della “Sacra Sindone”, che è stata oggetto di uno specifico lavoro letterario di Magnus dal titolo: “Il mistero della Sacra Sindone custodita dai templari” (Edita da Amazon kindle) a cui rimandiamo per gli appassionati di misteri. L’opera rappresenta lo spirito della terra, che sta piangendo, per l’inquinamento che sta facendo morire il nostro pianeta (infatti dagli occhi del Cristo scorrono due piccoli ruscelli).
La prevalenza di colore è il verde, ma è un verde che, ad eccezione di alcuni riflessi accesi, è per lo più costituito dalla tonalità delle acque morte e della vegetazione delle paludi. Quasi tutta l’opera è apparentemente simmetrica, ma in realtà a sinistra Vi è una figura umana oscura, con mantello aperto, posta sopra una scalinata, a destra un antro che ci riporta al mito della caverna di Platone. La sacerdotessa sta eseguendo un rito propiziatorio per aiutare la terra a resistere e a sopportarci. Sopra le costruzioni in rovina (rappresentano l’umanità che con l’inquinamento si sta autodistruggendo, quasi una previsione del COVID-19, che sembra sia favorito dall’inquinamento), da ultimo nella parte sottostante di intravedono due occhi spenti, che indicano che la terra sta morendo.
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